Politica

Italiani all’estero, il pd conquista il Brasile

Dall’altra sponda. La battaglia per i voti decisivi

di Paolo Manzo

Berlusconi invece va per lettera, ma non sfonda

Mai come oggi gli italiani all?estero sono stati al centro dell?attenzione da parte dei politici nostrani. Domenica 16 marzo, a San Paolo, la convention del Partito democratico ha riunito illustri esponenti dei tre principali partiti brasiliani. In prima fila ad applaudire il Pd c?erano l?ex governatore Claudio Lembo dei Democratici (Dem) che in Brasile rappresentano la destra e sono i più acerrimi rivali di Lula e il ministro Luis Dulci, del Partido dos Trabalhadores e capo della segreteria generale della presidenza. Impressionante, vista la situazione politica brasiliana dove i Dem e il Pt si scannano regolarmente, l?appoggio al Pd. Ma il motivo, in fondo, è semplice. Nei cinque anni di governo Berlusconi, dal 2001 al 2006, i rapporti con il Brasile del premier sono stati pressoché nulli. Dal canto suo Silvio ha risposto mandando via posta ordinaria a tutti gli aventi diritto al voto in Brasile una lettera firmata di suo pugno, in cui si impegna a fare di più per i nostri ?esteri? nel caso questi votino il Popolo della Libertà il prossimo 13 aprile. Gli italiani all?estero devono inviare via posta ordinaria ai consolati di appartenenza entro il 10 aprile le loro schede elettorali. Intanto l?indipendente senador Pallaro ha presentato il suo programma: è ora che l?Italia «restituisca sotto forma di pensioni e contributi le rimesse con cui gli emigranti italiani l?hanno salvata all?inizio del Novecento»…

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